Rikku



Tempo e pasti

Eh, il tempo. Mi hanno chiesto “quanto tempo ti prende Rikku?” e l’unica risposta valida è: “tutto”.
Non solo il tempo, ma anche l’attenzione. L’unico modo per riuscire a fare qualcosa è metterla nel suo recinto e sperare che dorma.
Ma forse esagero. All’inizio era più difficile, ora riusciamo a gestirla bene. Abbiamo le nostre camminate programmate, ci diamo i turni e copriamo a l’un l’altro quando c’è del lavoro extra o altri imprevisti.
La prima camminata è alla mattina appena svegli, intorno alle 7:30. Leah e Rikku escono, io faccio colazione leggendo il giornale e scrivo. Rientrano verso le 8:30.
Leah dà da mangiare a Rikku e poi la mette a riposare. Fino alle 10:30-11 di solito dorme senza problemi.
Seconda passeggiata mattutina con Leah, io colgo l’occasione per andare a correre, e poi ancora a riposare fino alle 13:30, ora di pranzo.
Giro pipì veloce fatto da Leah, e poi le dò da mangiare. Sonnellino di Rikku fino alle 16 circa e poi passeggiata pomeridiana con me. Stiamo fuori un’oretta, o in spiaggia o in qualche parco sperando di incontrare altri cani che siano più o meno della stessa taglia. Per altre due ore ci lascia fare le nostre cose, e alle 19 circa esige un altro giro pipì con me. 19:30 cena, servita solitamente da me, e infine alle 21 usciamo tutti insieme per l’ultima camminata fino alle 22. Rientrati, giochiamo un po’ e tutti a letto per le 23.
Facendo un po’ di conti, se fosse solo una persona a prendersi cura di Rikku spenderebbe circa sei ore al giorno solo in camminate e pasti. Tutti i giorni.
Bisogna anche chiarire, quando le diamo da mangiare non è solo un riempire la sua ciotola, ma la addestriamo.
Ad esempio, ora Rikku mangia 65 grammi di croccantini a pasto. Riempio la ciotola e la faccio sedere davanti alla porta del terrazzo. Io esco e poi la chiamo. Primo croccantino.
Le metto un croccantino davanti al muso e le dico di aspettare, vado a chiudere la porta del terrazzo e poi “comes!” e lei mangia il croccantino. La stiamo addestrando in spagnolo, o meglio, uno spagnolo che pensiamo sia corretto ma con molte mancanze.
Croccantino extra per avere ubbidito.
Facciamo anche pratica di altri comandi, come “stop!”, “venga”, “mano”, “otra” e altri. “otra” è stato un mio errore nell’insegnare, ma mi diverte pensarci e non penso che Rikku se la prenda se “altra” è la parola per la sua zampa sinistra.
È che quando ho iniziato a insegnarle a dare la zampa, che lei esegue quando le dico “mano”, mi dava sempre la zampa destra. E quindi istintivamente io dicevo, “otra”, cioè altra, e piano piano lo ha capito. Ora puoi avvicinarti a lei, dire “otra” e lei ti dà la zampa sinistra.
Rikku è molto brava con i comandi. Credo sia anche in parte merito del fatto che ogni pasto la addestriamo. Lei lo prende come un gioco, e si vede che si diverte. Ricordo ancora quando all’inizio le davamo solo dieci grammi di croccantini a pasto. Erano esattamente dieci croccantini. Ne spezzavo cinque a metà e avevo dieci premi per eseguire gli ordini che le davo. Gli altri cinque glieli davamo subito dopo, tutti assieme.
Le dosi sono aumentate fino a sessantacinque ad oggi. Ora la ciotola che usiamo sta diventando troppo piccola e dovremo comprarne un’altra.
Abbiamo molte ciotole per Rikku, ma specialmente con i pasti usiamo sempre la stessa, ha tre protuberanze nello spazio dove si mettono i croccantini in modo da far mangiare più lentamente. Il cane non può lanciarci dentro il muso e masticare tutto in una volta, ma deve aggirare questi ostacoli con il muso e la lingua, facendo sì che meno cibo alla volta finisca in bocca. Abbiamo usato la ciotola normale con RIkku per un paio di giorni, ma lei non riesce a controllarsi. Con il cibo non c’è niente che la possa fermare, e questa ciotola è diventata necessaria. Anche con l’acqua tende a buttarcisi, e infatti spesso le viene il singhiozzo.
Non sempre riesco a capire le cause del singhiozzo però, ad esempio ieri stavo lavorando dal divano e lei stava dormendo nel suo recinto. Si è svegliata, messa a sedere guardandomi (per farmi capire che voleva uscire) e “hic!”, il singhiozzo è arrivato.




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