Questa non ce l’aspettavamo proprio.
Fin dalla prima visita dal veterinario ci avevano detto che Rikku aveva un soffio al cuore.
Non ce ne siamo preoccupati molto, ci hanno detto che può succedere nei cuccioli e di aspettare a vedere se
andava via da solo. Se a sei mesi di età non era sparito, allora avremmo dovuto fare una visita specialistica.
A Natale abbiamo dovuto portarla al pronto soccorso perché si stava comportando in maniera strana. Non mangiava,
aveva il fiatone e tremava. Le hanno fatto un po’ di visite e l’hanno fatta vomitare, e aveva un agglomerato
di peli, ramoscelli appuntiti e altra roba abbastanza grosso nello stomaco. Una volta uscito, è stata meglio.
Il veterinario ci ha detto che dalle analisi che avevano fatto sembrava che il suo cuore fosse un po’ più grande
del normale, ma anche qui non ci siamo preoccupati molto.
Poi i sei mesi sono arrivati. L’abbiamo portata dal nostro veterinario che ci ha confermato che il soffio era
ancora udibile. Abbiamo prenotato una visita con una specialista per un’ecografia.
Ho portato Rikku a fare la visita, e dopo una mezz’ora di attesa la specialista è arrivata con l’attrezzatura. L’hanno
rasata in due punti nel petto per riuscire a fare l’esame, e ho aiutato a tenerla ferma. La specialista non mi è
piaciuta molto, sembrava non le importasse molto di Rikku, badava solo a fare l’esame senza
tranquillizzarla. Almeno ero con lei e sono riuscito a tenerla calma mentre questa tizia passava
l’apparecchio con il gel freddo sul suo petto.
Ed è arrivata la diagnosi. Ductus arterioso persistente. Per farla breve, c’è un piccolo condotto che conduce sangue
tra l’aorta e il polmone che non dovrebbe esserci. Normalmente questo condotto è presente nei feti e si chiude
prima della nascita, nel suo caso non è successo.
Le opzioni sono due, operare o medicazione. La medicazione non ha una buona prognosi, perché il cuore fa uno sforzo
superiore al normale e i cani vivono al massimo cinque o sei anni prima che il cuore non funzioni più. Operare
è rischioso, ma se l’operazione ha successo il cane può fare una vita normale.
Ci sono due modi di operare un ductus, o tramite un piccolo oggetto che viene inserito nell’arteria e la chiude,
o strozzando il condotto. La prima opzione è un’operazione molto specialistica che non viene fatta quasi in
nessuna clinica ed è molto costosa, la seconda è effettivamente un intervento al cuore. Entrambe hanno rischio
notevole. Non è stato facile. Il veterinario ha informato il chirurgo, che ci ha chiamato. Ci ha spiegato tutti
i dettagli e ci ha detto che è un’operazione molto difficile. Ma cosa potevamo fare? Operare
è l’unico modo perché il cane possa vivere una vita normale. È facile però finché si parla di cani, ma quando
abbiamo confrontato la realtà che non è un’idea di cane a dover essere operata ma la nostra Rikku siamo stati
schiacciati dall’angoscia.
In ogni caso, abbiamo deciso per l’operazione. È stata posposta di una settimana perché Rikku aveva problemi di
stomaco, e ci siamo goduti la settimana con lei. Poi è arrivato il venerdì.
Ci siamo svegliati e lei era come sempre felicissima di vederci, correva su e giù per le scale mentre ci
preparavamo per uscire, ignara di dove stavamo andando. Siamo saliti in macchina e abbiamo guidato per mezz’ora,
cercando di non pensarci troppo e scherzando sul traffico e su tutto quello che ci veniva in mente. Poi abbiamo
parcheggiato e siamo arrivati alla clinica. Sono entrato solo io, per precauzioni in tempo di coronavirus non
fanno entrare più di una persona alla volta, e da un momento all’altro ho firmato un foglio e ho dato il
guinzaglio alla veterinaria. Mi ha detto che ci avrebbero chiamato non appena l’operazione sarebbe finita.
Erano le nove e mezza, e non avremmo saputo niente almeno prima delle tre.
E sono uscito. Senza Rikku.
Leah mi aspettava fuori e a quel punto non siamo riusciti a trattenere le lacrime. Abbiamo resistito per una
settimana, cercando di non farle venire ansie o paure, ma quando ci siamo ritrovati soli io e Leah è diventato
troppo. È stata una giornata difficile. Siamo tornati a casa, e abbiamo fatto le solite cose per cercare di non
pensarci. Io sono andato a correre, Leah ha continuato a lavorare, abbiamo pranzato. E sono arrivate le
tre. L’attesa qui è diventata impegnativa. Ho smesso di cercare di lavorare perché non che la facevo proprio a
concentrarmi e un mal di testa molto insistente esigeva che smettessi di guardare lo schermo. Anche Leah ha
smesso di lavorare e abbiamo giocato a carte. Nulla di impegnativo, solo qualcosa per far passare il
tempo. Guardavamo di continuo il suo telefono, aspettando la telefonata che non arrivava.
Due ore. Abbiamo aspettato per due ore. In una situazione normale non è molto a lungo, ma quando stai aspettando
notizie dalla chirurgia al cuore del tuo cane sono un’infinità.
Alle cinque il telefono è squillato.
“Hola, soy Manuel, el cirujano de Rikku.”
“Hola.”
“Tengo buenas noticias.”
E finalmente il peso si alleviò. La chirurgia è andata bene, e adesso dovrà stare a riguardo quindici giorni. La
siamo andati a prendere alle sette ed è tornata a casa con noi. Dormirà nella nostra stanza fino a che non si
sarà ripresa, ma è già piena di energia. Sono passati due giorni dall’operazione e il taglio si sta già
cicatrizzando, le hanno già tolto le bende in modo che la ferita stia all’aria e non faccia infezione.
Presto potremo tornare a correre insieme!