Che nottataccia!
Rikku ci ha svegliato nel mezzo della notte perché aveva fatto pipì nel suo recinto, cosa che normalmente non
succede. Le abbiamo dato la pillola per la vermifuga, che penso le abbia dato qualche tipo di fastidio. Leah ha
provato a calmarla, ma non appena ci rimettevamo a letto lei ricominciava a piangere. Dopo un’ora passata così
abbiamo deciso di farla dormire con noi per questa notte, e tutto è andato liscio.
Anche i cani hanno delle nottatacce!
Volevo parlare di altro però. Mi ero lasciato un titolo per il capitolo ieri, prima di finire di scrivere. “Persone”. Lo
faccio spesso, se ho un’idea di dove andrò con la storia o in questo caso con la scrittura, mi facilita molto l’iniziare
e il blocco della pagina bianca non è così forte.
Per “persone“ intendevo come si comporta Rikku quando incontriamo gente per strada.
Beh, come ci si può aspettare, è sempre una palla di felicità. Se qualcuno si ferma di camminare o le dà la minima
impressione che sia vagamente curioso o interessato, lei va a salutare. È obbligatorio. Non ha problemi con nessuno,
alcuni cani crescono abbaiando alle cose più strane, tipo alle persone con la barba, agli occhiali da sole, ai vecchi,
ma lei no. Lei è contenta di andare a salutare chiunque.
Le sue persone preferite però sono i bambini. Le loro voci acute e ad alto volume sono gioia per le sue orecchie (valla a capire!).
Spesso durante le passeggiate incontriamo gruppetti di bambini o famiglie con figli e mi posso solo rassegnare. “Se
puede tocar?” “Claro” e via le coccole iniziano. Alcune volte diventa quasi impossibile separarli, i genitori devono
staccare i bambini a forza. Altre volte i bambini diventano un po’ possessivi e cercano di prenderla in braccio in modi
non molto comodi per lei, che si divincola e cerca di tornare a terra.
Una delle interazioni che mi ha lasciato più di stucco è stato quando una bambina nel passeggino si è tirata su per
vedere meglio Rikku, e Rikku si è avvicinata lentamente alla carrozzina e si è prima fatta accarezzare e poi ha
restituito il favore leccando la mano. È stata di una delicatezza mai vista prima, e mi ha reso molto fiero.
Un’altra bella giornata è stata quando abbiamo incontrato un gruppetto di ragazzini al parco, che sono immediatamente
corsi verso di lei. L’ho lasciata libera di giocare con loro sull’erba, e il gruppo emanava una felicità che deve aver
toccato un po’ tutto il mondo. Si rotolavano nell’erba, cercavano di allontanare Rikku che era adamantina in voler
leccare le facce (d’altronde i bambini si buttavano a terra ed erano proprio all’altezza giusta!). Hanno continuato
per un bel po’, finché non ha iniziato a farsi buio e i genitori che erano seduti su panchine o al telefono in giro
sono venuti a estrarli dalla matassa uno a uno. Ne rimase solo uno, con la mamma che era ancora al telefono e non
sembrava importarsene molto, così gli ho fatto vedere che Rikku risponde a comandi per trascorrere il tempo. Pessima
idea. Nel momento in cui nominavo un comando lui continuava a ripeterlo all’esasperazione e Rikku non ne era molto
contenta. Mano una, mano due, mano tre ma poi se non mi dai un croccantino mano da solo.
E infine, la sua persona preferita in assoluto. Il nostro tuttofare. Lo abbiamo chiamato per farci dipingere le pareti
e riparare una piastrella, e c’è voluto un po’ per finire i lavori. È venuto diverse giornate sparse nel periodo di un
mese. Ogni volta che arrivava, Rikku non riusciva a stare ferma. Era incontrollabile, e lui che è abituato ai cani e
ne ha sempre avuti, le lascia fare qualsiasi cosa. Noi non la lasciamo leccarci la faccia, ma il tuttofare non appena
entrava in casa la prendeva in braccio e si lasciava lavare la testa. Mentre lavorava Rikku lo seguiva in giro e gli
leccava i piedi, ad un certo punto abbiamo dovuto lasciarla nel recinto altrimenti non si riusciva a fare niente.
capitolo precedente capitolo successivo