Di notte andava meglio.
La luna, le sagome degli edifici, a volte qualche stella.
C'era più calma.
Sentivo il mio respiro e i miei pensieri più chiaramente.
Durante il giorno c'era sempre rumore. Stormi di parole e rumori riempivano la mia testa,
non riuscivo a capire dove finivano loro e dove iniziavo io.
Alcune notti però era peggio.
Il suono dei miei pensieri diventava uno stridore difficile da sopportare.
E bevevo.
Con ogni sorso il volume si abbassava. Solo una parola o una frase rimanevano.
Allora prendevo la penna e il taccuino.
2019-06-17
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